Lettera a Mauro Galeotti: “Quanto vale oggi la cultura a Viterbo?”
Caro Mauro Galeotti, che piacere averti incontrato personalmente, oggi vedere il tuo viso sorridente (ed i tuoi abiti colorati) mi ha dato fiducia sulla bontà dell’uomo, rara anche a Viterbo. Ho avuto l’impressione di conoscerti e di stare con un amico di sempre, soprattutto mentre ti vedevo scherzare con Osvaldo Ercoli, che capisco conosci già da tempo. Tutto ciò è stato un raggio di luce contrapposto all’ombra delle finzioni e della vanità alla quale ho assistito dopo…
Siccome non ero molto interessato al discorso finanziario per la “cultura” mi sono seduto nell’androne ventilato, al tavolinetto vicino al cesso, credo sia il posto dell’usciere. Ho potuto così assistere a varie divertenti e malinconiche scenette dietro le quinte, la caccia all’assessore Rodano, la fuga di Marini alla chetichella, i giri di controllo di questo o quel marpione… etc.
Malgrado tutto mi son divertito. Poi sono venuti, dopo di te, anche altri amici di Viterbo con i quali ho parlato della imminente manifestazione laica dedicata a Giordano Bruno e tutti si sono detti entusiasti, soprattutto della passeggiata nei luoghi laici di Viterbo. Una signora mi ha proposto di fare una specifica ricerca ed una mappa, vedremo cosa ne viene fuori.
Ho saputo pure di qualche altro calcatese che era lì presente, io non l’ho visto ma Laura mi ha detto di averne incrociata un paio insalutata tanto erano presi dal loro show davanti alle telecamere. La signora del Granarone è venuta con un cappelletto con la scritta “Il Granarone” e un cartello “A Calcata la cultura è morta” questo come protesta perchè la Provincia non acquista più il locale nel quale lei svolge le attività che è di proprietà dell’ex marito /che vuole venderlo), come dire “apres nous le deluge”. C’era pure la padrona del Museo nel bosco in cerca disperata di assessori da contattare e circuire…
Insomma la fiera delle vanità e della “fame” culturale si è svolta come da copione… Sappi che in questo incontro, in cui non si diceva praticamente nulla, tantoché tutto quel che veniva detto stava già sul bando nel sito della Provincia, c’era tanta folla di leccapiedi e cercatori di prebende.
Son contento di aver fatto la mia sceneggiata a latere, sia quella del Comunicato Stampa della mia visita “pastorale” a Viterbo (che ha avuto buon successo su internet) che quella dell’ufficietto abusivo (alla Totò) davanti ai cessi, è stato un bel contraltare… credimi.
Beh, ti lascio e ti abbraccio con simpatia, Paolo D’Arpini
P.S. Se non lo trovi eccessivamente disdicevole puoi anche pubblicare su Viterbo TV questo breve resoconto della manifestazione odierna.
Addì 9 gennaio 2009 – Titolo: Quanto vale oggi la cultura a Viterbo?