Privilegi di chi comanda. L’Italia è un paese democratico e la maggioranza vince…..

Comunicati Stampa ilaria 1 dicembre 2008

Cari amici,

non amo molto passare notizie disfattiste, dico disfattiste poiché non credo si possa porre rimedio alla situazione sotto descritta, ma  mentre Brunetta sferza gli assenteisti e gli impiegati piangono amare lacrime, i nostri solerti amministratori non lesinano sulle spese personali ed aggiungono prebende su prebende ai mille privilegi già accumulati. Bisogna che essi siano soddisfatti altrimenti non votano compatti le nuove norme che interessano il padrone del vapore. La massa è massa, il rappresentante della massa è un’altra cosa….

A quanto pare, almeno stando a notizie che girano su Internet, recentemente il Parlamento ha votato all’unanimità e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari  pari a circa euro 1.135,00 al mese. Inoltre la mozione è stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali. Infine risulterebbe che un parlamentare costa:

STIPENDIO Euro 19.150,00  AL MESE   STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare) RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)  TUTTI ESENTASSE   + TELEFONO CELLULARE gratis TESSERA DEL CINEMA gratis TESSERA TEATRO gratis TESSERA AUTOBUS-METROPOLITANA gratis FRANCOBOLLI gratis VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis PISCINE E PALESTRE gratis FS gratis AEREO DI STATO gratis AMBASCIATE gratis CLINICHE gratis ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis ASSICURAZIONE MORTE gratis AUTO BLU CON AUTISTA gratis RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).

I parlamentari intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre  lo Stato obbliga i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!) Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti, inoltre  con la legge elettorale in vigore i deputati e senatori li NOMINANO i partiti),  più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Esempio:  la sig.ra Irene Pivetti ha diritto  e gratis ad un ufficio, una segretaria, l’auto blu ed una scorta sempre al suo servizio) La classe politica ha causato al paese un “danno” di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO. La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!

Alla luce di questi fatti, alcuni stanno pensando di promuovere un referendum per l’abolizione dei privilegi di tutti gli amministratori, ma si potrà arrivare a tanto?  Anche perché, oltre ai parlamentari, vi sono altre categorie di privilegiati: i consiglieri ed assessori Regionali, Provinciali e Comunali, i presidenti di Enti e Commissioni, i membri e consiglieri di vari consorzi, parchi, studi, etc. etc. che ammontano a circa un terzo degli italiani, se poi ci aggiungiamo i militari, forestali, preti, forze dell’ordine, statali e impiegati amministrativi vari, etc. etc. si arriva alla metà degli italiani, se poi ci aggiungiamo gli invalidi finti, i baby pensionati,  etc. etc. arriviamo ai due terzi degli italiani… e noi sappiamo tutti che l’Italia è un paese democratico e la maggioranza vince… ovvio,  no? Quindi per gli italiani che restano fuori dalla greppia prevale la legge del Menga (a tutti ben conosciuta).

Queste informazioni sui privilegi di chi comanda, quando poi vengono credute,  possono essere lette  solo attraverso Internet, per vie traverse,  in quanto generalmente i massmedia ed i giornalisti “embeddeds” (anch’essi privilegiati) rifiutano (comprensibilmente) di  comunicarle……

E la ragione è chiara… vi sono argomenti più consoni e cogenti da comunicare alle masse, ad esempio gli ultimi pettegolezzi su chi si fidanza con chi, sulla liposoluzione della star famosa, sulle tendenze sessuali di questo o quel marpione, insomma roba che “tira”  (da salotto o lupanare).

Buona fortuna a tutti!  Vostro affezionato,   Paolo D’Arpini  

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