Lettera aperta di Mauro Galeotti sul nuovo aeroporto di Viterbo con risposta di Paolo D’Arpini

Lettera aperta all’amico Paolo D’Arpini sul nuovo aeroporto di Viterbo dopo la pubblicazione del suo pensiero circa l’aeroporto stesso.

Caro Paolo,
ho pubblicato il tuo scritto con piacere, e ci tengo a dirti che faccio parte della cordata di Tuscia Vola per l’Aeroporto, pur non essendo di Destra, sono stato un vecchio (ho 57 anni) democristiano, e posso condividere quanto da te scritto e quanto scritto dall’amico Michele Bonatesta, ma è più forte in me la possibilità di realizzare a Viterbo l’aeroporto che, ovviamente, porterà varie penalità, che non sto qui ad elencare perché note, ma spero possa portare altrettante possibilità di sviluppo economico in questa città ancora, tristemente, sotto le influenze dei pontefici del 1200.
So bene i problemi che possono derivare da un aeroporto, ma so pure che Viterbo ha perso troppi “treni” in passato, ad iniziare dalla stazione di Orte, dall’autostrada, dalle industrie, dalla ferrovia…

Oh! sì l’ambiente! è vero avrà dei cambiamenti, ma fino ad ora non siamo riusciti a valorizzare le nostre risorse ambientali di cui la nostra zona è ricchissima.

Non siamo riusciti a dare il giusto valore e non siamo riusciti a diffondere il nostro meraviglioso ed unico folclore, pochi conoscono la Macchina di santa Rosa, il solco dritto di Valentano, la Barabbata di Marta, i Pugnaloni di Acquapendente, i Misteri di santa Cristina di Bolsena, il Purgatorio di Gradoli…

Pensa che Viterbo dalle cento torri di una volta, ora sono molto meno, ebbene non ne ha una su cui il turista può salire per ammirare i dintorni, pensa invece alla torre degli Asinelli, la torre del Mangia, il campanile di Giotto, il campanile di san Marco.

A Viterbo non c’è un palazzo storico (Chigi, Especo y Vera, Lomellino d’Aragona, Nini, Mazzatosta, Alessandri che è aperto solo se c’è una rara mostra) in cui poter accedere per ammirare gli affreschi al loro interno, noi siamo ancora tutti a terra, ad aspettare che appaia l’angelo e ci conduca lungo la via dell’intelligenza.

Manca la cultura.

Gli altri realizzano economia con i loro beni culturali (Perugia, Orvieto, Siena…), noi dormiamo, pensiamo all’orticello davanti casa che sia verde e di quello ingiallito del vicino ce ne fottiamo altamente.

Ora l’aeroporto, se si realizzerà, viste le enormi difficoltà dell’avvio, potrebbe, e dico potrebbe, essere uno sfogo di lavoro per i nostri ragazzi, di contatto con culture diverse per far conoscere la nostra Città e i paesi dell’Alto Lazio, semplicemente meravigliosi, con i loro castelli, le ville, i palazzi, le chiese, sta a noi tenere sotto controllo lo sviluppo nella realizzazione dell’aeroporto, che dovrebbe avere un indirizzo ecologico, di basso inquinamento, così dicono esperti nel settore.

Non sono un tecnico, ma mi fido di chi ha studiato la materia in maniera scientifica, anche perché non sono dei politici, quindi non dovrebbero giobbare con le parole.

E’ ovvio che non ho la palla di vetro e non so come andrà a finire, ma sono in buona fede e spero che Viterbo possa entrare nei circuiti internazionali, per essere conosciuta, valorizzata e rispettata per quello che effettivamente vale, ma i primi a capirlo dobbiamo essere noi che respiriamo la sua aria.

In chiusura ti ringrazio per l’articolo perché, in ogni caso io la pensi, mi fa riflettere e ponderare in merito agli aspetti negativi da te evidenziati saggiamente.

Grazie di cuore.

Un affettuoso abbraccio

Mauro Galeotti…e, a sua volta, lettera aperta di risposta da Paolo.Caro Mauro,
grazie per la tua lettera umanissima e condivisibile per molti aspetti.
Dovresti pubblicarla sotto l’articolo come tuo commento, sarebbe più che dignitoso ed utile avere a disposizione pareri diversi che inneggiano però alla qualità della vita ed al benessere della popolazione viterbese.Certo le angolazioni divergono e in alcuni punti sono contrastanti (soprattutto per quanto concerne le conseguenze ambientali), ma è chiaro che sia tu che io scriviamo quel che scriviamo per “amore di Viterbo”.

Anch’io mi sento un po’ viterbese e spesso ho pensato che se avessi potuto sarei anche venuto ad abitare a Viterbo (certo adesso con il rischio di rombi aerei assordanti sulla testa quella tentazione è di molto inferiore), in ogni caso sono innamorato di Viterbo e della Tuscia che considero la mia casa finale.

Non potrò né vorrò più trasferirmi altrove e questo è il motivo che mi spinge ad occuparmi dei tanti problemi della nostra casa comune.

Comunque sappi che non sono assolutamente contrario all’aeroporto, in fondo l’ipotesi di Bonatesta di un aeroporto al servizio civile per voli interni e di turismo qualificato non mi spiace, il fatto è che non si andrà in quella direzione – ed anche tu lo sai – ma verso ben altre…

Ascolta il mio consiglio, pubblica il tuo commento sul tuo stesso giornale on line, è doveroso da parte tua ed è un invito alla riflessione!

Ti abbraccio con stima ed affetto.

Paolo

P.S.
Le opinioni cambiano, lo sai che sino a qualche anno fa io e Bonatesta eravamo fervidi avversari su molte cose?

Conservo ancora gli articoli di botta e risposta che venivano pubblicati sui giornali di Viterbo su vari argomenti contrastanti, questo ti dovrebbe far capire che né lui né io – oggi – ragioniamo per partito preso…. e sicuramente ciò vale anche per te.     P.P.S. Questa corrispondenza è pubblicata anche su: http://www.viterbotv.it/ 

Cari Amici,

Questa battaglia drammatica è iniziata  due anni addietro  allorché,  in  vista delle imminenti elezioni al Comune di Viterbo, le coorti politiche -senza alcuna differenziazione ideologica- si schierarono massicciamente a favore dell’istituzione di un mega aeroporto per voli low cost da istituirsi nella Città dei Papi, nei precinti del piccolo scalo militare di questa città (in vista dell’alleggerimento dei voi su Ciampino). Soprattutto i partiti degli affari, ovviamente, spinsero “per lanciare Viterbo nel gran mondo aereo”, iniziarono i DS & Margheritini (Sposetti, Fioroni et Bersani) che passarono poi la palla  ai  PDL ed alleati nordici (Gabbianelli, Marini et Tajani). Vinte le elezioni i “destri” fu addirittura nominato un assessore all’aria (una specie di Goering nostrano) un tal avvocato Bartoletti da Viterbo, il quale in  realtà tratta solo di aria fritta  giacché, sin’ora,  oltre le roboanti dichiarazioni,  la costituzione dell’aeroporto  non decolla,  anche perché  osteggiata dalle stesse compagnie low cost e da problemi tecnici gravi,  per la mancanza di collegamenti con Roma, per la vicinanza estrema alla città, etc.

Malgrado ciò  le forze politiche destre-sinistre continuano a insistere sul vantaggio per la comunità viterbese di un aeroporto “da milioni di passeggeri e centinaia di voli giornalieri” che dovrebbero sorvolare le teste  dei tusci, in cambio di un pugno di dollari e di tre posti da inserviente ai bagagli. Fortunatamente, anche in seguito agli allarmi lanciati dai cittadini e comitati  di Ciampino che conducono una campagna di allerta  sui danni ambientali ed alla salute pel continuo sorvolo aereo della loro città, anche a Viterbo si  sta creando pian piano una consapevolezza popolare sul disastroso progetto che gli amministratori (dei propri affari) vorrebbero imporre alla comunità.

Nella Tuscia a lanciare l’allarme sui  danni conseguenti all’airport low cost  fummo proprio noi del Circolo vegetariano VV.TT.  (ecco la prova: http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/06/Via_Tomacelli_160_co_10_070706035.shtml )  

Infatti ricordo la lettera da me scritta quando ancora tutti -lista viterbese Beppe Grillo compresa- inneggiavano al “meraviglioso progetto di Viterbo che vola”. Quella mia lettera titolata “Viterbo: Una corsa verso l’autolesionismo” (potete cercarla su Google) fu censurata da tutti i giornali locali e per due mesi ignorata, finché un giornale di Viterbo, Etrurialand, la pubblicò e da lì nacque  pian piano una presa di coscienza sul problema incipiente (noi del Circolo a quel tempo non avevamo ancora un sito).

Ora la battaglia è portata avanti soprattutto da colui che -in buona fede- per primo propose il potenziamento del servizio civile dell’aeroporto di  Viterbo -l’ex senatore Michele Bonatesta-  il quale ha ormai compreso quale meccanismo diabolico sia sortito dalla sua idea, inizialmente benefica… ed ora strumentalizzata dai grandi affari….

E qui vi invito a leggere  un recente articolo su questo argomento,  uscito  sul sito diretto da Michele Bonatesta stesso,  e capirete molte cose…

http://www.latuavoce.it/notizie/notizia.asp?id=12229

Vi ringrazio per l’attenzione e vi saluto con affetto e simpatia.

Paolo D’Arpini  

P.S. se lo ritenete opportuno potete liberamente divulgare questa mia lettera.

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