Giovedì 4 dicembre 2008: Il Teatro Cinabro di Calcata apre i battenti con “Tzuang Tzi raggiunge il Grande Tao” – Commedia in un atto di anonimo taoista
Cari amici, vi informiamo che il Teatro Cinabro apre i battenti a Calcata con lo spettacolo “Tzuang Tzi raggiunge il Grande Tao”. L’ingresso è gratuito ma dato il ridotto numero di posti disponibili è assolutamente necessaria la prenotazione.
La prima è fissata per il 4 dicembre alle h. 20.30, il Teatro si trova in Via Cavour (sotto un arco buio località Vaticano). Per raggiungere il luogo percorrere l’intera lunghezza della Piazza Garibaldi al Centro Storico di Calcata, indi girare a destra e proseguire sino alla Via Cavour, circa a metà della via c’è un sottopassaggio all’inizio del quale ha sede il Teatro.
Booking Office: tel. 0761-587200
Email – cinabro.calcata@libero.it
Info: http://www.teatrocinabrocalcata.blogspot.com/
Le repliche si tengono sino a metà gennaio 2009 ogni giovedì e venerdì alle h. 20.30 ed ogni domenica alle h. 17.30.
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Breve introduzione su “Tzuang Tzi raggiunge il Grande Tao”
Chi fa la parte di quello che fa la parte?
Essere degli attori in questa vita, in cui noi tutti siamo personaggi più o meno consapevoli in una commedia, è già una bella prova. Ma chi non ha avuto la curiosità di sentire o vedere come la nostra recitazione è stata percepita dagli altri attori protagonisti? Quante volte ci siamo soffermati nel pensiero “vorrei vedere dopo che son morto come questo o quello si comporta…” o “come è stato giudicato il mio operato, chissà se quando quello o quella mi parlava era sincero o no?”. Queste ed altre domande appaiono nella mente di ognuno, è chiaro che queste sono speculazioni in cui si presuppone che gli altri personaggi del sogno possano avere intendimenti “propri” diversi dal solo ed unico sognatore ma è indubbio che dal punto di vista dell’io individuale questa curiosità viene percepita, magari sperando di poter ottenere una riposta coerente da un ipotetico aldilà…
In “Tzuang Tzi raggiunge il grande Tao” si narra del saggio Tzuang discepolo di Lao Tzi che, avendo avuto una diatriba con la moglie sulla ipotetica fedeltà delle donne (in caso di vedovanza), e volendo mettere alla prova quanto da lei affermato “che non si sarebbe mai più sposata per tutta la vita”, con i suoi poteri psichici “muore a volontà” ed il suo cadavere -come era consuetudine in Cina per i nobili ed i maestri- viene conservato nella casa in un feretro per parecchi giorni di veglia. Nel frattempo lo spirito di Tzuang, sempre con l’aiuto dei suoi poteri… Ma non sta bene raccontare l’intera storia, venite alla recita a partire dal 4 dicembre 2008 e tutto vi sarà più chiaro!
Paolo D’Arpini