Giornalisti tutti in piedi: raccomandata senza ricevuta di ritorno

“Anche i giornalisti italiani, con il loro Sindacato, parteciperanno alla giornata straordinaria di mobilitazione per la dignità del giornalismo che va sotto il nome: “Stand up for journalism”.
  Il 5 novembre, infatti, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in contemporanea con tutti i sindacati di categoria europei, organizzerà una giornata straordinaria di dimostrazione e di riflessione che giunge quest’anno alla sua seconda edizione. Temi conduttori saranno: la protezione delle fonti dei giornalisti, l’affermazione della loro autonomia ed il contratto di lavoro”.
  Su osservatoriosullalegalita.org, leggo la notizia che domani sarà la loro Giornata di mobilitazione e rivendicazione. Andando avanti leggerete il resto del comunicato.

Ma chiedo: chi siamo noi? Autori, lettori, non iscritti all’Ordine e Grado, scrittori irrefrenabili, passatori di carte e denunce su cronaca local- nazionale ed internazionale, passaparola: chi siamo noi? Corpi stesi da questa Disinformazione, sonnambuli della Rete, sollecitatrici e sobillatori dell’unanime scontento, passatempo dei Troll, dei Virus Infiltrati, scocciatori, fannulloni del tasto…? Chi siamo noi e quale contratto non abbiamo mai pattuito o siamo solo ostinati e nullafecenti della Comunicazione, della domanda senza risposta, del Dissenso da eliminare? Fatecelo sapere, Redazioni e Governo e ci metteremo tutte e tutti in piedi, in nome dell’articolo 21, quello sulla libertà d’espressione, salvo il caso che ciò che scriviamo, non venga censurato-eliminato dalla stampa stessa per motivi di interesse nazionale e sicurezza nazionale.   Fatecelo sapere, con comodo, anche dopo l’ennesima Giornata…, per noi spam, ahimè, uguale a mille altre, distesi e sopraffatti dalle Vostre notizie e in archivio la Costituzione, con tutti gli articoli, incluso il 21. Poi ci metteremo in piedi, nel rispetto della Libertà d’espressione.

Doriana Goracci

Comunicato Stampa:
“In particolar modo in Italia l’iniziativa è molto sentita ed attesa giacché nei confronti del giornalismo italiano si stanno moltiplicando pericolose iniziative volte a ridurre l’autonomia della professione attraverso nuove norme, come il disegno di legge Alfano che prevede anche il carcere per i giornalisti, contro la pubblicazione di informazioni di importante interesse per l’opinione pubblica che siano rilevate da atti di indagini giudiziarie.

Su questi temi, e contro i palesi tentativi di ridurre lo spazio costituzionalmente riconosciuto dell’attività giornalistica, la Federazione nazionale della stampa italiana e l’Unione dei cronisti italiani hanno già avviato in queste settimane oltre venti dimostrazioni pubbliche, con distribuzione di volantini e materiale informativo, nelle più importanti città d’Italia alle quali hanno partecipato centinaia e centinaia di giornalisti, coinvolgendo migliaia e migliaia di cittadini.

Il 5 novembre prossimo una manifestazione nazionale si svolgerà dentro e fuori il cinema Capranichetta a Roma dalle 10 alle 13. Successivamente i giornalisti si dirigeranno in corteo davanti a Palazzo Monte Citorio indossando magliette bianche con slogan come “No alle notizie sotto chiave”, “No alla censura, no ai bavagli” e i loghi della Fnsi e della iniziativa Stand up for journalism. Gli stessi simboli saranno riprodotti anche su centinaia di bandiere, mentre i colleghi dell’Unione cronisti porteranno striscioni e cappellini colorati sui quali campeggeranno le scritte: “Liberi di informare”, “Liberi di sapere”, “Stampa libera”".

 

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