Gianni Donaudi, il santo che stava su internet…
Storia di Donaudi Gianni, il volontario torinese dell’informazione telematica socialmente utile.
Vi ho già parlato di una raccolta che sto scrivendo dei miei incontri con i santi, uomini e donne, animali e cose, incontrate durante la mia vita e che mi hanno insegnato qualcosa. Solitamente si crede che un santo debba per forza essere qualcuno che con amore e dedizione si occupa delle faccende divine e spirituali… ma come queste cose vengano inserite nella categoria del “divino e spirituale” è un’assunzione mondana del nostro concetto su quel che appartiene alle dette categorie.
La spiritualità non ha confini precisi, si manifesta in ogni atto che riflette l’abnegazione di sé, come individuo privo di interesse egoico, e che manifesta l’amore sottile per
gli altri e ciò che ci circonda. Ho dovuto fare questa premessa per spiegare il motivo per il quale inserisco fra le mie memorie spirituali l’incontro -fisicamente mai avvenuto- con Gianni Donaudi, un volontario della comunicazione telematica.
Gianni Donaudi vive a Torino, è una persona schiva nel parlare di sé, io l’ho incontrato su internet, mi sono accorto della sua esistenza quando ho notato che mi arrivavano delle mail da lui spedite, in cui si rilanciavano
vari discorsi sull’ecologia, umanità, spiritualità, etc. Insomma lui non fa altro che riprendere notizie utili nelle quali si è imbattuto o che qualcuno gli ha inviato e le rilancia ad una rosa di indirizzi da lui pazientemente
raccolta.
Una volta, dopo aver notato la sua dedizione alla causa, gli chiesi di scrivermi qualcosa di se stesso in modo da ricavarne un articolo sulla sua esperienza, lui mi rispose schernendosi dicendo che non aveva tempo di scrivere cose sue “giacché era troppo impegnato a rilanciare i messaggi degli altri”.
Scoprii in seguito che Gianni Donaudi è un operaio in pensione ultrasessantenne, non ha il computer e per svolgere il suo lavoro di “volontario” deve andare agli internet points. Non ha specifiche idee da divulgare, cioè non è
partigiano né politico, qualsiasi cosa attragga la sua attenzione e sia nel “campo dello stato sociale” -com’egli afferma- viene da lui inoltrato, facendo spesso una cernita nel suo indirizzario, cioè mandando le notizie in sintonia con gli interessi di ogni persona. Questo lavoro certosino dedicato alla causa dell’informazione, gli porta via tempo e denaro, è il suo modo di manifestare un impegno umano, ora che ha già compiuto quello sociale verso il lavoro e la famiglia. Non è facile raccontare una storia di una persona
come Gianni che narra se stesso a monosillabi…
Me lo immagino talvolta che gira per Torino in cerca di un internet caffè, sotto il braccio la sua lista di indirizzi, segnati a penna, l’aria svagata di chi non ha scopi, eppure attento e cortese nell’individuare ed aiutare gli scopi altrui….
Ho abitato anch’io, nel 1965 o ‘66 (in una soffitta di
Via Gioberti) nella città della Mole Antonelliana ed ho in mente una certa toponomastica: le piazze larghe, le vie trionfali, il fiume, il Valentino, la stazione… Ecco immagino talvolta di aver conosciuto nel mio girovagare
di quegli anni un operaio mio coetaneo, un tal Gianni Donaudi, incontrato in Via dell’Arsenale, abbiamo scambiato forse qualche parla sul tram, forse ci siamo incrociati nel parco, chissà… Oggi me lo figuro nella mente mentre
vaga nelle strade dei miei ricordi, intento a compiere il suo dovere altruistico. Informando la gente su internet di questo o quel problema, di questo o quel programma sociale, di questa o quella proposta per migliorare la qualità della vita. Nel corso di quest’ultimo anno in cui ho appreso ad
apprezzare la sua opera divulgatoria, mi sono accorto che alcuni degli indirizzi ai quali lui, sempre in destinatario A, dirama i messaggi (che anch’io talvolta gli mando) sono già a me conosciuti, magari sono amici che non sento da tempo, ad i quali non scrivo nemmeno più giacché non ricevo mai da loro una risposta. Per Gianni Donaudi, la risposta non è importante, l’importante è che il messaggio venga ritrasmesso, e mi pare che nessuno mai si sia lamentato di questo suo lavoro. L’abnegazione viene inconsciamente
riconosciuta da tutti. Insomma, lui è un venerabile dell’informazione utile e lo inserisco volentieri fra i santi da me conosciuti.
Spero che un giorno io possa incontrarlo per davvero e non solo nei miei sogni ad occhi aperti, magari in una rimpatriata di amici torinesi… Claudio e Daniela Viano, Luisa Moglia, Uomini in Cammino, e…. lui… Gianni Donaudi, per l’appunto.
Paolo D’Arpini
circolo.vegetariano@libero.it