“Solve et coagula” – Intercourse laico, con analisi strumentale da un terzo incomodo. Ferragosto 2008

Questo è l’accorpamento di un dialogo a distanza svoltosi fra Luca Bagatin, laico ”liberale”  abitante a Pordenone, ed il sottoscritto Paolo D’Arpini, laico “progressista” abitante a Calcata.  Per non perdere l’immediatezza del botta e risposta ho lasciato che in alcuni punti  permanessero ripetizioni o deviazioni sul tema.  Comincio ovviamente da dove il dialogo termina,  con l’intenzione di trarne un documento aperto. Nel frattempo si è inserito anche il commento di un “terzo incomodo” – Fabrizio de Jorio- venuto in visita qui da me il quale, davanti ad un piatto di fettuccine mangiate a Mazzano (poiché a Calcata bisognava fare la fila) ha voluto lasciare anch’egli la sua traccia.

Buona lettura e buon divertimento!

Inizio con la dichiarazione fredda e distaccata sul tema di politica e laicità.  Rilasciata oggi 16 agosto 2008 dal giornalista Fabrizio de Jorio.

“Tutti dicono: Annamo a magnà a Carcata ma poi tocca fà la fila e se magna pure male…” – ed è come il bipolarismo, uno a destra ed uno a sinistra, per semplificare…..

Nel bipolarismo è più facile controllare gli esiti del voto. Questo non poteva invece accadere nella Prima Repubblica, con il proporzionalismo e le preferenze sui candidati,  in cui era praticamente impossibile “stabilire” le maggioranze componibili.  Con il miglioramento del “bipolarismo delle alleanze” si sta avviando il processo del “bipartitismo utile all’americana” per consentire l’alternanza al potere di due unici soggetti politici (quindi di due leaders). In tale posizione il laico, che è posizionabile in entrambi gli schieramenti, ha però minore possibilità di influire sulle scelte politiche. Ciò è dovuto al fatto che mentre per le tematiche religiose vi è un “chiesa”  con enormi possibilità di persuasione… a supportarle,  per coloro che rappresentato tematiche laiche invece, mancando un centro di potere aggregativo in tal senso,  è praticamente impossibile esercitare un “peso” in grado di spostare l’ago della bilancia in termini di scelte amministrative. (Fabrizio de Jorio) 

Ed  ora passiamo allo scambio epistolare (finisce dove comincia) .

Paolo D’Arpini scrive:

Sono incasinato anch’io, adesso provo a vedere se riesco a mettere insieme i pezzi sparsi un po’ qui e lì… vediamo..?!  Ciao

Luca Bagatin scrive:
Caro Paolo, è meglio che “impasti” tu il tutto perché io ho perso i pezzi.
Sono naturalmente disordinato e per questo, quando decido di pubblicare qualcosa devo fare sempre più copie.
In questo caso non pensavo alla pubblicazione x cui ho cancellato il tutto….  anche x non incasinarmi ulteriormente.
Sì, ho abitato a Roma da bambino (ci sono nato fra l’altro), sino ai 5 anni.
Un caro saluto e grazie.  Luca
Paolo D’Arpini scrive:

Mannaggia Luca, siamo preda della censura a destra ed a manca, infatti  anch’io non ho molta voce in capitolo in Resistenza Laica ( forse perché sono spiritualista e non ateo?).  Allora facciamo così, se vuoi, riscrivi accorpando il nostro discorso in forma di lettera-dialogo e chiederò alla nostra webmaster di inserirlo nel nostro  sito nella categoria delle  lettere inviate e ricevute, ti va? Dopo la pubblicazione, come di solito faccio, rilancio questa lettera a distanza mandandola ad altri siti che di solito mi pubblicano… Lo chiameremo: “Solve et coagula – dialogo a distanza fra Luca Bagatin e Paolo D’Arpini”.
Credo infatti che un dialogo inter-laico sia assolutamente necessario, dobbiamo unire l’intelligenza superando l’ideologia, ed è comunque importante  che questo dialogo venga fuori, partendo da te che sei relativamente a me  esterno, giacché se lo facessi io sarebbe come “se me la canto e me la  suono”… infatti è una vita che cerco di fare ’sto discorso ma non posso  essere sempre io a rilanciarlo. Grazie a nome della causa laica. Ariciao, Paolo
 P.S. Mi pare di ricordare che anche tu una volta abitavi a Roma, vero?

Luca Bagatin scrive:

Caro Paolo, purtroppo su Resistenza Laica non ho voce in capitolo.
Non faccio parte della redazione e….  fra l’altro mi censurano gli articoli “berlusconiani” – Comunque avremo ancora occasione di chiacchierare laicamente. Un caro saluto. Luca
Paolo D’Arpini scrive:
Caro Luca, ed allora – come si dice a Roma: “pace, pace, pace, mannaggia er diavoletto che ci ha fatto litigà…volemose bene e annamo d’accordo”  in coscienza laica. Ti abbraccio con  stima ed affetto. Paolo
P.S. Peccato per questa “inibizione telematica” mi pare infatti  che questa nostra conversazione andrebbe preservata, come confronto laico senza  barriere ideologiche… perché non riaggiusti il tutto e lo metti su Resistenza  Laica?  Credo che sarebbe di aiuto per tutti i laici, che non hanno inibizioni al confronto.
Ancora ciao, Paolo
Paolo D’Arpini scrive ancora:

Va bene Luca, sicuramente quel che dici ha senso, non voglio controbattere oltre, quando si comincia a parlare necessariamente si usano i modi  espressivi  ai quali siamo avvezzi, è solo una “memoria”. Certo i laici  “comunisti” potevano essere laici solo nei confronti della religione  ma non in senso ideologico.

Luca Bagatin scrive:

SI’, MA ANCHE LI’, SE BEN VEDI, FURONO I COMUNISTI AD ANDARE A BRACCETTO CON I DEMOCRISTI  SIN DAI NUOVI PATTI LATERNANENSI.  E POI CI FU L’INFAUSTO COMPROMESSO STORICO E POI ANCORA  L’ULIVO ED OGGI….IL PD.

Paolo D’Arpini scrive:

Son dell’opinione anch’io che la vera  laicità dovrebbe trovarsi al “centro” anche in politica e  che i  repubblicani e i radicali (che dei repubblicani sono una costola)  sono stati e  sono sicuramente laici, infatti apprezzo la battaglia di Willer  Bordon  contro le  antenne di Radio Vaticana. Inoltre faccio parte assieme a Gianfranco Paris direttore di Mondo Sabino  e vecchio  repubblicano storico, dell’associazione Libero Pensiero. Allora? Va  bene no?

Luca Bagatin scrive:INFATTI, SONO D’ACCORDO.
E FORSE NON E’ UN CASO CHE WILLER BORDON SIA STATO  TANTO OSTEGGIATO DAL PD ED OGGI ABBIA UNA RUBRICA  FISSA AUTOGESTITA  SU “LIBERO” DI VITTORIO FELTRI.

Paolo D’Arpini scrive:

Il fatto poi di voler appoggiare un governo anche questo è possibile,  almeno nei punti che rispettano la laicità, ed anche in questo sono d’accordo (salvo vedere quali sono questi punti).   Se me la sono presa con Berlusconi è per il suo atteggiamento ossequioso nei confronti del Ratzi (forse dovuto al fatto che gran parte dei suoi capitali “oscuri” siano depositati nelle banche dello IOR?), come ho trovato  ridicolo a suo tempo lo stesso atteggiamento servile in Veltroni, anzi è proprio questo atteggiamento di convenienza con il Vaticano che mi fa  essere  laico e distaccato nei confronti di destri e sinistri.

Luca Bagatin scrive:

SONO ANCHE QUI D’ACCORDO: SUL MIO BLOG PUBBLICAI LA FOTO DEL BACIAMANO DI BERLUSCONI A RATZI SCRIVENDOVI SOPRA: I BACIAMANO SI FANNO SOLO ALLE SIGNORE !

Paolo D’Arpini scrive:

Non vedo alla fine il punto di contesa fra noi, sul lontano passato del  pentapartito -secondo me- non vale la pena discutere, quella realtà   e quelle  motivazioni venivano dalle condizioni del momento,  comunque scrivi  tutto  e  commenta sul mio sito, come ti dissi, la collaborazione è aperta.

Luca Bagatin scrive:

TI RINGRAZIO PERO’….NON HO MOLTA SIMPATIA X LE REGISTRAZIONI  ON LINE. INOLTRE UTILIZZANDO UN COMPUTER MAC ALCUNE, COME QUELLA SUL TUO SITO, MI SONO INIBITE.  NON SO PERCHE’, E’ UN LIMITE DEI COMPUTER MAC.   UN CARO SALUTO E GRAZIE ANCORA.
 Luca Bagatin scrive ancora:

Caro Paolo, vorrei solo puntualizzare che non si può essere contemporaneamente laici  e comunisti. Questi ultimi appartengono alla Chiesa Marxista e, guarda caso, hanno  avuto maggiori successi proprio laddove le masse erano maggiormente incolte e  prede della Chiesa cattolica o ortodossa (in Italia e in Russia).  Nei Paesi protestanti è persino ridicolo essere comunisti e di  certo non  si è visti di buon occhio. L’individuo ha bisogno di una spiritualità senza religione diceva Gandhi. Ora, io non sono così nonviolento come il Mahatma, ma ad una cosa credo veramente: alla libera creatività ed al libero ingegno.
Politicamente però non riesco a condividere la tua affermazione secondo la quale bisogna sempre essere contro il potere in carica.
Penso invece che, laicamente, si possa anche governare con taluni per il raggiungimento di pochi ma concreti obiettivi.
Ecco perché nella Prima Repubblica avrei sostenuto il Pentapartito ed oggi, da iscritto al PRI, sostengo il Berlusca.
I punti, come vedi, li ho indicati nella mail precedente, pur consapevole che ve ne siano un sacco nell’ambito dei diritti civili (ma senza il Pri, il Psi, il Psdi e il Pli al governo nella prima repubblica, col cavolo avremmo avuto la legge sul divorzio, quella sull’aborto, quella sull’obiezione di coscienza ecc….).
Un caro saluto. Luca

Paolo D’Arpini scrive:

Caro Luca, tanto per cominciare son contento che tu mi abbia scritto,  è una vera benedizione averti mandato quest’articolo se è stato lo stimolo per te di rispondermi personalmente, tra l’altro condivido con te  vari punti…
Anch’io mi sono discostato avendone capito l’ipocrisia  dalla cosiddetta sinistra laica, che  è passata quasi interamente armi e bagagli al  cattocomunismo. Ritengo legittima la tua posizione e siccome sono un laico come  te e non schierato ti invito a inserire  questo tuo commento  sotto l’articolo (se vuoi anche con questa mia risposta) -vedi URL sottostante- dopo il Login la nostra eccellente webmaster  Cristina lo pubblicherà al più presto (considera che è oberata di lavoro e  siamo a
ferragosto). Caramente e laicamente,  Paolo.
P.S. Secondo il principio della “laicità laica”  è bene  “contrastare” il potere in carica… tienine conto, e comunque secondo  me è sempre meglio non considerarsi  di una “parte”  altrimenti ci si  rimette in lucidità, questa è  la mia  esperienza dopo aver “militato” per tanti anni con i radicali….

Luca Bagatin scrive:

Caro Paolo,  solitamente apprezzo molto i tuoi interventi anche perché da essi  traspare una spiritualità gnostica che è anche la mia.
Purtuttavia questa volta mi sento di dissentire su ciò che hai scritto.
Mi sono occupato di politica attiva per 12 anni nell’area laica e liberalsocialista. Oggi ho smesso si attivarmi per dedicarmi con  maggiore impegno alla scrittura, anche se sono iscritto al PRI, come semplice militante. Ebbene, nel corso degli ultimi anni mi sono avvicinato all’area politica di Berlusconi sino ad apprezzare veramente il suo  attuale esecutivo.  Lo apprezzo x i risultati ottenuti senza precedenti: dalla detassazione degli straordinari all’abbattimento dell’Ici, dalla pulizia di Napoli sino alla Social Card, dalla Robur Tax sino alla lotta ai fannulloni nella Pubblica Amministrazione. E scusami se è poco.
Certo, sul fronte della laicità dello Stato non si è fatto  nulla……  ma dall’altra parte, all’opposizione, non mi pare siano così  tanto aperti in questo ambito !
Il PdL, almeno, ha dato la possibilità a tanti laici, socialisti e  liberali di essere eletti nelle sue file, senza tante opposizioni (il Pd invece  ha cercato in tutti i modi di evitare l’elezione dei 9 deputati radicali).
Con il risultato che nelle file del PdL i laici sono circa una 40ina e al governo ci sono ben 4 Ministri d’estrazione liberalsocialista ed  in coerenza con la loro storia si sono mossi.
Tu poi mi parli del Lodo Alfano ed io difendo anch’esso. Lo  difendo  perché ho visto come nel ‘92 sia stata falcidiata una  classe politica democratica x sostituirne una affatto democratica ed affatto politicamente competente.
La giustizia “politica” in Italia è, ahinoi, una triste realtà.
E guarda  caso a muoverne i fili è sempre una parte considerevole della sinistra.
Per cui, si tutelino le alte cariche dello Stato fino a che elette democraticamente. Una volta non più elette, se hanno pendenze penali, le  si inquisisca pure. Ma non prima. E questo perché non si pensi che i vari Di Pietro o  Rutelli non abbiano nulla da nascondere, per quanto s vogliano far credere più  candidi del Berlusca.
Un Berlusca che peraltro è già ricco di suo e non ha certo necessità di vivere di politica come chi lo ha fatto per decenni. Nulla di male, per carità, ma lo si dica candidamente.
Anche sulle 3 o 4 televisioni berlusconiane, vorrei dire che  vi è sempre stata maggiore libertà di parole ed espressione. Lo stesso Enzo Tortora,  giornalista scomodo per l’establishment, riuscì ad avere  maggiori garanzie  ed aperture in Fininvest, anziché nella monolitica Rai-Tv di regime.
Ecco perché, caro Paolo, oggi un liberale e libertario come me non riesce  a non dire “meno male che Silvio c’è”.
Però penso anche al dopo, ovvero alla costruzione o di un  forte centro laico, liberale e libertario oppure, di una forte area  Libertaria in un Partito delle Libertà, quelle vere.
Un caro saluto.    Luca Bagatin
http://www.lucabagatin.ilcannocchiale.it/
Questo dialogo è stato  innescato come commento al mio articolo: Nomine ed aureole.  Che potete leggere sulla URL:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/08/13/nomine-ed-aureole-la-politica-oggi-in-italia/

Grazie per l’accorta lettura e comprensione del testo.

Paolo D’Arpini

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