Ultime notizie: il rifiuto necessario
Come superare l’emergenza rifiuti.
La situazione in Campania ha riaperto la discussione sul come risolvere l’emergenza dei rifiuti: nuove discariche, inceneritori, riciclaggio? In questi giorni si va discutendo il nuovo piano regionale del Lazio ma il discorso è vecchio e già da parecchio tempo è stato portato ai vari tavoli di concertazione, sia da noi che da altre associazioni, di fatto le soluzioni amministrative sono rimaste ferme all’utilizzo delle discariche od inceneritori, mentre di fatto sono stati accantonati la raccolta differenziata ed il riciclaggio.
A questo punto inserisco una mia considerazione sulla necessità di partire dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi, faccio esempi pratici: rinunciare alle bustine di plastica e girare con una borsa, rifiutare imballi superflui, reperire il proprio cibo direttamente dai produttori locali, interrompere l’uso smodato di elettrodomestici, lavorare con le mani, stare meno davanti al computer e televisioni e di più nei boschi….La battaglia contro la produzione rifiuti e sprechi energetici deve partire dalla casa di ognuno, dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi. Non posso far a meno di affermare che se non iniziamo da noi stessi il processo non parte. Ad esempio anche oggi A Calcata ho riciclato alcune buste di materiale organico vario, circa 6 o 7 chili, che è stato differenziato nelle case di alcuni cittadini sensibili. L’edibile l’ho dato agli animali da me custoditi (una pecora, due capre, una maiala vietnamita, una gallina, un coniglio, due gatti, una cana). Se qualcosa è avanzata va bene per compost, o per gli animali selvatici. Utilizzo il giornale usato per accendere il fuoco, raccolgo le cassette della frutta buttate nei secchioni e la legna secca per la stufetta, uso una sola lampadina a basso consumo, accendo il fuoco possibilmente con prosperi, scaldo l’acqua quando mi serve per lavarmi sul fornello altrimenti uso quella fredda, utilizzo per bere massimamente l’acqua del rubinetto, vado quasi sempre a piedi. Tutto ciò non soltanto perchè son povero e non mi posso permettere lussi, in realtà non saprei che farmene dei cosiddetti lussi visto che sto bene così… e chissà se questa stessa semplicità di vità non sia quella giusta per finalmente far pace con se stessi e con la Terra, smettendola di appesantirla con le nostre deiezioni “industriali”.
Paolo D’Arpini
Tel. 0761-587200
P.S. ancora sui rifiuti. Propongo che le autorità napoletane diano finalmente un segnale forte, mostrandosi in piazza a differenziare (e perchè no in parte anche riciclare scambiando oggetti scartati con i vicini) la loro immondizia, in modo da fornire un diretto buon esempio. Vorrei però porre una precondizione, per restituire un po’ di coraggio vitale ai cittadini della Campania afflitti -come anche quelli del Lazio e della Tuscia d’altronde- dall’incomprensibile sfascio politico ed amministrativo, il buon esempio dovrebbe venire dai rappresentanti del popolo, sia quelli campani che quelli nazionali, e non dovrebbe essere un teatrino, bensì prova di vera consapevolezza e verità, altrimenti che differenza ci sarebbe fra Masaniello e Bassolino, fra Marrazzo ed il Marchese del Grillo, fra Berlusconi e Gian Burrasca?
Non c’è bisogno di nuove “sceneggiate” giacchè non possiamo salvare il cadavere -secondo me- ma dobbiamo già sin d’ora gettare le basi per un’autoconsapevolezza ecologica ed autosufficienza a partire dalla persona e dai piccoli gruppi. Se non salviamo l’intelligenza mettendo in pratica ciò che è strettamente nel nostro ambito di azione, come potremmo riuscire ad innescare il cambiamento epocale che tutti presagiamo?
Andiamo sul concreto e dimostriamo con dignità umana che è possibile per ognuno di noi abbassare il livello del consumismo e della produzione rifiuti, cambiamo abitudini alimentari, interroghiamoci sul “necessario” per una vera qualità di vita. Se ritorniamo ad essere modesti come i monaci francescani, od i bikku buddisti, che vivevano ecologicamente, salveremo noi stessi dallo sfacelo e veramente potremo salvare il mondo, non “questo” ovviamente ma quello della Civiltà Umana.
Grazie per aver letto sin qui.
P.D’A.