Energia dagli elementi naturali

 

Che serve a Montalto di Castro ed a  Civitavecchia?

Sono alquanto scocciato della diatriba ridicola sulla produzione energetica nel polo energetico  di  Montalto di Castro e Civitavecchia.

Non voglio fare tutta la cronistoria degli ultimi trenta o quaranta anni ma non posso nemmeno far finta di nulla in merito alle continue buffonate che leggo sui giornali e -fugacemente- ascolto sui notiziari televisivi in cui si prospettano nuove e nuove soluzioni alla carenza di produzione energetica. Sino alle  ultime proposte di riconversione al nucleare.

Come ottemperare ai bisogni di energia elettrica  è  un falso problema, legato alla volontà politica di concentrare la produzione energetica in grossi stabilimenti. Poi con la scusa del salvataggio di qualche centinaio di  posti di lavoro si nasconde la verità su come definitivamente risolvere il caso difficile. La concentrazione nella produzione energetica è una scelta  data dall’uso  di fonti combustibili artificiali o fossili od atomiche, causa d’inquinamento massiccio e causa di effetto serra e degrado urbano ed ambientale. Sono almeno vent’anni che continuo a suggerire -inascoltato- la rinuncia alle grosse centrali ed il ritorno alla produzione locale  con metodi naturali. Ogni comune od al massimo provincia può tranquillamente produrre energia senza ricorrere né al poli-combustibile, né al carbon fossile, né al nucleare. Basta utilizzare le fonti naturali presenti sul luogo: sole, vento,  geotermia,  biogas, corsi d’acqua,  etc.

E  faccio degli esempi concreti. Se invece di essere concentrata in grossi impianti industriali la produzione energetica fosse diffusa è vero che a Civitavecchia e Montalto scomparirebbe qualche inutile e dannoso  posto lavoro ma ne sorgerebbero a migliaia in altri contesti. Nella produzione e montaggio di pannelli solari ad esempio nel ripristino di chiuse idriche e ventole, nel recupero di materie organiche di scarto per il biogas, nell’utilizzo di fonti termali…. e  dai  che lo sapete anche voi in quanti modi si può produrre energia elettrica pulita…. Ed in quanti modi si può incentivare l’occupazione.  Il sovrappiù energetico che non servisse al comune od alla provincia potrà essere “venduto” all’Enel e ritrasmesso (eventualmente dagli impianti riadattati di Montalto e Civitavecchia) alle città come Roma che forse non ce la fanno ad auto-sostenersi. Dico “forse” ma son convinto che con un po’ d’inventiva ed intelligenza persino Roma potrebbe diventare autosufficiente, basterebbe cominciare ad utilizzare in toto l’organico che ora finisce al macero in discarica. Ed inoltre vediamo quanta dell’energia assorbita da Roma è veramente necessaria al suo funzionamento sociale, magari si scopre che tantissima energia va sprecata inutilmente…. Insomma non si può continuare a far finta di niente continuando a blaterare che “serve energia” quando siamo circondati da energia inutilizzata e pulita che non viene usata, smettiamola con l’ipocrisia politica scientifica economica e che sia finita qui….

Parlo e scrivo di ciò dal 1990 ed articoli in tal senso, diramati dalle agenzie AGI, ANSA, ADN Kronos etc. sono stati  pubblicati  su: Bullettin Calcata, Cuore, AAM Terra Nuova, Ambiente Prevenzione e Soccorso,  Corriere di Viterbo, Il Messaggero,  Paese Sera, Momento Sera, il Giornale d’Italia…. tanto per citarne alcuni….  mai  raccolti da nessuna forza politica malgrado l’evidente “ragionevolezza” delle proposte contenute.  Apparentemente l’intelligenza non paga, almeno per ora……  

Scusate l’ennesimo disturbo.

Paolo D’Arpini – dall’isola di Calcata

0761-587200

circolo.vegetariano@libero.it

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